Si stanno perdendo occasioni preziose per ristabilire una parvenza di regolarità climatica al pianeta, i policy-maker di tutto il mondo stanno sottovalutando il pericolo a cui va incontro il mondo e tutta la popolazione. È previsto il superamento di 3 gradi centigradi per quanto riguarda il riscaldamento globale, nel lungo periodo, e nel 2050 si prevedono effetti fatali sull’ecosistema globale e soprattutto sulla migrazione di miliardi di persone attraverso il pianeta.
Quindi le prospettive di un futuro sostenibile non sono affatto rosee, perché il riscaldamento globale non andrà soltanto a toccare l’ambiente compromettendolo, ma andrà ad inficiare anche le risorse umane, mettendo a rischio l’esistenza stessa dell’umanità.
Gli scienziati del National Center for Climate Restoration prevedono l’estinzione della civiltà propriamente conosciuta entro il 2100. Malgrado si tratti di un anno lontano dalla nostra percezione di tempo è importante agire subito per salvaguardare quel futuro che tanto interessa alle nuove generazioni. Potrebbero essere previsioni catastrofiste, ma si devono attivare da subito delle manovre di emergenza e di sostenibilità induttive e deduttive che possano aiutare il pianeta a risanarsi. Non si nutrono dunque grandi speranze, ma il Lancet Planetary Health formula una soluzione: combattere conviene. Anche se combattere il global warming richiederà tra i 22 e i 41 bilioni di dollari, investire nelle fonti rinnovabili, nell’ecosostenibilità e tentare di abbattere le emissioni di Co2 con le nuove tecnologie avanguardistiche potrebbe portare beneficio non soltanto al pianeta, ma anche alla salute di tutta l’umanità. In questa ottica potrà manifestarsi una prospettiva di salvezza e Ingi si propone come sostenitore di un futuro che possa aiutare in maniera ecosostenibile e rinnovabile le nuove generazioni.